giovedì 25 agosto 2011

Il terremoto dell'Acquila

Alle 3:32 del 6 aprile del 2009 L’Aquila e l’Abruzzo hanno tremato, scossi da un terremoto di intensità 5,9 sulla scala Richter. Le vittime del terremoto sono state complessivamente 309 e i danni ingenti: il centro storico dell’Aquila è stato fortemente compromesso, soprattutto nell’area che è divenuta nota come «zona rossa», e moltissimi sono stati i comuni limitrofi colpiti. La scossa principale si è avvertita a ovest fino a Roma, a sud ovest fino a Napoli e Ascoli Piceno verso nord. Nonostante le polemiche che si sono sviluppate nei giorni immediatamente successivi al 6 aprile, al momento non è possibile prevedere i terremoti. Lo ha ribadito spesso il presidente dell’INGV, Enzo Boschi, nelle occasioni in cui è stato interpellato dopo il terremoto. Sappiamo che ci sono luoghi in cui la probabilità che avvenga un terremoto è più alta che in altri, perché in quei luoghi ci sono stati molti terremoti in passato ed è logico pensare che su quelle faglie ci saranno ancora terremoti più o meno della stessa intensità di quelli che si sono registrati. Se non è possibile prevedere quando ci sarà il prossimo terremoto, di sicuro è possibile provare a gestire il rischio sismico. Un aspetto dei terremoti a cui è dedicato un progetto della sezione bolognese dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS). Si chiama Edurisk e si rivolge alle scuole italiane, proponendo itinerari di formazione. Edurisk mette in campo i ricercatori, la scuola e tutti i cittadini, coinvolgendoli in un progetto di formazione e scoperta del rischio sismico, attraverso la diffusione di informazioni scientifiche aggiornate e tali da consentire una conoscenza approfondita del territorio. Secondo gli ideatori del progetto la conoscenza è il migliore strumento per avviare strategie di prevenzione e riduzione dei rischi naturali, come quelli provocati dalle scosse sismiche. In occasione del secondo anniversario del terremoto aquilano, siamo andati a intervistare Romano Camassi, una delle anime di Edurisk, che ci ha raccontato quale sia la situazione a L’Aquila oggi e di un ultimo piccolo progetto per la diffusione di Edurisk a un pubblico ancora più vasto  (* da editore Zanichelli).

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